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  • Guida Completa: Come Risolvere l’Errore “Non sono riuscito a creare una nuova partizione” Durante l’Installazione Pulita di Windows 10

    Guida Completa: Come Risolvere l’Errore “Non sono riuscito a creare una nuova partizione” Durante l’Installazione Pulita di Windows 10

    L’installazione pulita di Windows 10 è una procedura che permette di ripristinare il proprio computer eliminando completamente i dati presenti sul disco e reinstallando il sistema operativo da zero. Questo tipo di installazione è molto utile quando si riscontrano problemi di performance, errori di sistema o semplicemente si desidera ripartire da un ambiente pulito. Tuttavia, durante questo processo, potrebbe comparire un errore comune che impedisce la creazione di una nuova partizione sul disco, bloccando così l’installazione.

    Se stai affrontando l’errore “Non sono riuscito a creare una nuova partizione” durante l’installazione pulita di Windows 10, non preoccuparti: in questa guida ti mostreremo come risolvere il problema passo dopo passo.

    Perché Compare l’Errore di Partizione?

    Questo errore si verifica solitamente a causa di problemi con il disco rigido o con la gestione delle partizioni. Le cause possono essere diverse:

    • La presenza di più dischi con priorità diversa.
    • Errori nei file di configurazione della partizione.
    • Problemi nel riconoscimento del disco da parte del sistema di installazione di Windows.

    Vediamo ora come risolvere il problema con la guida fornita da un utente esperto sul forum Microsoft.

    Guida Passo-Passo per Risolvere l’Errore di Partizione

    1. Preparazione dell’USB di Installazione:
    • Assicurati di avere un’unità USB avviabile di Windows 10 creata correttamente. Puoi utilizzare lo strumento ufficiale di Microsoft, il Media Creation Tool, per creare una chiavetta USB avviabile.
    1. Avvia il PC dall’USB:
    • Collega la chiavetta USB al tuo computer.
    • Riavvia il PC e accedi al BIOS/UEFI (di solito premendo tasti come F2, F12, ESC o DEL subito dopo l’accensione).
    • Modifica l’ordine di avvio selezionando l’USB come dispositivo principale.
    • Salva le modifiche ed esci dal BIOS.
    1. Accedi al Prompt dei Comandi Durante l’Installazione:
    • Quando arrivi alla schermata di installazione di Windows, premi Shift + F10 per aprire il prompt dei comandi.
    1. Usa DiskPart per Gestire le Partizioni:
    • Digita diskpart e premi Invio per avviare lo strumento DiskPart.
    • Elenca i dischi disponibili con il comando list disk.
    • Seleziona il disco su cui vuoi installare Windows digitando select disk X (sostituisci “X” con il numero del disco corretto).
    • Digita clean e premi Invio. Questo comando eliminerà tutte le partizioni presenti sul disco selezionato.
    • Crea una nuova partizione primaria con create partition primary.
    • Seleziona la nuova partizione con select partition 1 e attivala con active.
    • Formatta la partizione utilizzando il comando format fs=ntfs quick.
    • Assegna una lettera alla partizione con assign letter=C.
    1. Chiudi il Prompt dei Comandi e Continua l’Installazione:
    • Chiudi il prompt dei comandi e torna alla schermata di installazione di Windows.
    • Ora dovrebbe essere possibile selezionare il disco e continuare con l’installazione di Windows 10 senza ulteriori errori.

    Consigli Utili per Evitare Problemi di Partizione

    • Rimuovi tutti i dischi esterni: Prima di iniziare l’installazione, scollega eventuali dischi esterni o unità USB non necessarie che potrebbero interferire con il processo.
    • Controlla la modalità del disco (UEFI/Legacy): Assicurati che il BIOS sia configurato correttamente per l’avvio in modalità UEFI o Legacy, in base alla configurazione del disco.
    • Aggiorna il BIOS/UEFI: Un BIOS obsoleto potrebbe causare problemi con la gestione dei dischi. Verifica sul sito del produttore del tuo PC se sono disponibili aggiornamenti.

    Conclusione

    L’errore “Non sono riuscito a creare una nuova partizione” durante l’installazione pulita di Windows 10 può essere frustrante, ma seguendo questi semplici passaggi sarai in grado di risolverlo facilmente. Assicurati di eseguire correttamente ogni comando e, se hai ancora problemi, potrebbe essere utile verificare lo stato del disco con strumenti diagnostici per assicurarti che non ci siano errori fisici.

    Per ulteriori consigli e supporto, puoi visitare i forum ufficiali di Microsoft o consultare guide specifiche per il tuo hardware. Buona installazione!

  • Risolvere l’Errore di Avvio di Chrome Dopo upgrade Scheda Video Intel su Ubuntu/Pop OS

    Risolvere l’Errore di Avvio di Chrome Dopo upgrade Scheda Video Intel su Ubuntu/Pop OS

    Negli ultimi tempi, molti utenti di Ubuntu e Pop OS, tra cui chi possiede una scheda video Intel HD, si sono scontrati con un fastidioso problema di avvio di Google Chrome dopo l’aggiornamento dei driver della scheda video. Questo problema insorge quando si tenta di installare i driver più recenti per ottenere prestazioni ottimali, ma purtroppo si traduce in un blocco all’avvio di Chrome.

    Verifica dell’Aggiornamento della Scheda Video

    Prima di esplorare le soluzioni, assicurati di aver completato correttamente l’aggiornamento dei driver della scheda video Intel. Verifica l’installazione dei driver più recenti e la corretta configurazione.

    Soluzione 1: Disabilitare l’Accelerazione Hardware in Chrome (se riuscite ad aprire il programma)

    1. Avvia Google Chrome e accedi alle “Impostazioni” tramite il menu a tre punti nell’angolo in alto a destra.
    2. Scorri verso il basso e clicca su “Avanzate” per espandere ulteriormente le opzioni.
    3. Nella sezione “Sistema”, disabilita l’opzione “Usa accelerazione hardware quando disponibile”.
    4. Riavvia Google Chrome e verifica se il problema persiste.

    Soluzione 2: Disabilitare l’Accelerazione Hardware tramite Terminale

    1. Avvia Google Chrome disabilitando l’accelerazione hardware tramite il terminale con il comando:
       google-chrome-stable --disable-accelerated-video-decode
    1. Se il problema si risolve con questa modalità, puoi disabilitare permanentemente l’accelerazione hardware tramite le impostazioni di Google Chrome.

    Soluzione 3: Disabilitare l’Accelerazione Hardware da chrome://flags

    1. Accedi alla pagina delle impostazioni sperimentali di Chrome digitando chrome://flags nella barra degli indirizzi del browser.
    2. Cerca l’opzione “Hardware-accelerated video decode”.
    3. Disabilita esplicitamente l’opzione.
    4. Riavvia Google Chrome e verifica se il problema è stato risolto.

    Soluzione 4: Disinstalla e Reinstalla Google Chrome

    1. Rimuovi Google Chrome dal sistema:
       sudo apt purge google-chrome-stable
    1. Elimina la cartella di configurazione rimasta:
       rm -rf ~/.config/google-chrome
    1. Riavvia il sistema.
    2. Reinstalla Google Chrome e verifica se il problema è stato risolto.

    Seguendo attentamente queste soluzioni, dovresti essere in grado di risolvere l’errore di avvio di Google Chrome dopo l’aggiornamento dei driver della scheda video Intel HD 610 su Ubuntu/Pop OS. Assicurati di mantenere un’occhiata alle impostazioni sperimentali di Chrome per eventuali cambiamenti futuri. Buona navigazione!

  • Quando pensi che sia arrivato il miglior momento di cambiare hosting wordpress

    Quando pensi che sia arrivato il miglior momento di cambiare hosting wordpress

    Ciao a tutti! Dopo un lungo periodo di incertezza su cosa fare del mio sito, finalmente sono tornato a scrivere. Con l’avvento di strumenti intelligenti come ChatGPT, diventa più semplice redigere articoli che possano suscitare interesse.

    Ma ora mi chiedo: come posso ricominciare? Una delle cose che mi sono chiesto è se provare a cercare un hosting alternativo a quello attuale. Mi chiedo se mi troverei meglio o peggio, quanto sarebbe complicato il trasferimento e quanto mi costerebbe risolvere eventuali errori.

    Dopo anni di utilizzo di Aruba, uno degli hosting più noti, soprattutto in Italia, ho deciso di fare un cambiamento deciso e cercare qualcosa di più efficiente ed economico (almeno per il primo o secondo anno).

    Durante i trasferimenti che ho effettuato, ho utilizzato principalmente Tophost e SiteGround, ma in questo articolo non ne parlerò. Voglio invece condividere la mia esperienza con Register.it, scelta consigliata dall’algoritmo di Google e da SOSWP, uno dei siti informativi più letti su WordPress.

    Come è andata? Direi che è stata una scelta relativamente buona, ma anche con alcuni aspetti negativi.

    Il trasferimento ha richiesto circa 4-5 giorni, il che è nella norma. Tuttavia, una volta completato, mi sono ritrovato con il sito completamente vuoto. Ho pensato che potesse essere un problema temporaneo, quindi ho deciso di aspettare. Ma cosa è successo? Nulla. Ho dovuto attivare e gestire tutto manualmente.

    Nonostante ciò, non avendo effettuato un backup con plugin come All in One, ho optato per una soluzione alternativa ma efficace: trasferire tutto manualmente.

    Ho quindi scoperto che il trasferimento di WordPress non era “automatico”.

    Per trasferire un sito web da un hosting all’altro, ci sono tre cose principali da fare:

    1. Installare WordPress sul nuovo sito di destinazione.
    2. Spostare il database completo.
    3. Spostare tutti i contenuti caricati nella cartella wp-content.
    4. Installare e configurare i plugin che utilizzavi in precedenza (non tutti, poiché il database precompilato può aiutare).

    La prima fase, ormai, è diventata automatica: richiedi e viene installata.

    La seconda fase è quella su cui bisogna prestare maggior attenzione. Strumenti come PHPMyAdmin offrono un sistema di import/export molto interessante. Il mio consiglio è di scaricare solo il database che utilizzavi e, se necessario, sostituire il nome del database con quello del nuovo sito di destinazione. Se le tabelle hanno un prefisso diverso da “wp_”, assicurati di sostituire tutte le occorrenze con “wp_”.

    L’importazione dovrebbe andare a buon fine se tutto è corretto.

    Prima di eseguire l’importazione, assicurati di cancellare eventuali tabelle già presenti nel nuovo database per evitare conflitti.

    Per quanto riguarda i contenuti della cartella wp-content, puoi prenderli utilizzando il file manager del tuo hosting o, come consigliato, tramite programmi come FileZilla. Assicurati di aumentare il limite massimo di connessioni simultanee fino a 10 per facilitare il processo.

    Carica le cartelle wp-content/uploads e wp-content/plugins nella nuova installazione.

    Successivamente, accedi al tuo sito utilizzando le tue precedenti credenziali e procedi con le necessarie installazioni e configurazioni.

    Infine, ricorda di testare attentamente il nuovo sito per assicurarti che tutto funzioni correttamente. Controlla le pagine, gli articoli, i collegamenti, i plugin e le funzionalità per individuare eventuali errori o problemi da risolvere.

    Spero che queste informazioni siano utili per coloro che possiedono un blog e si trovano nella stessa situazione. Se avete domande o dubbi, non esitate a chiedere!

  • Website Grader: Calcola quanto sta performando il tuo sito e miglioralo con i suggerimenti di Hubspot

    Website Grader: Calcola quanto sta performando il tuo sito e miglioralo con i suggerimenti di Hubspot

    Hubspot Website Grader è uno dei servizi online più completi e all’avanguardia per fornire una panoramica sull’aspetto SEO e sulla performance del tuo sito web. In precedenza, abbiamo menzionato spesso il servizio di Google, Page Insight, come uno strumento utile per ottenere una panoramica automatizzata dello stato di salute del nostro sito web.

    Tuttavia, mentre Page Insight fornisce solo alcuni dettagli da migliorare, il servizio gratuito di Hubspot ti offre molte indicazioni utili per migliorare il tuo punteggio e raggiungere il massimo punteggio di 100/100.

    Questa potrebbe essere un’ottima opportunità per conoscere e utilizzare un nuovo servizio e, inoltre, per imparare nuovi strumenti e piccole tecniche efficaci per migliorare la tua posizione sul web.

  • Aumentare il limite di dispositivi connessi all’hotspot di un PC Windows

    Aumentare il limite di dispositivi connessi all’hotspot di un PC Windows

    Nello scorso articolo abbiamo affrontato il tema Hotspot mostrandovi che i computer Windows sono in grado di poter sfruttare l’antenna Wi-Fi per generare una rete hotspot da condividere con i dispositivi vicini.

    Esiste però un limite ben definito ai dispositivi connessi contemporaneamente, ed è pari a 8. Nonostante questa limitazione, è possibile applicare una soluzione che consente di poter aumentare il numero di dispositivi connessi.

    Si tratta di una procedura per utenti avanzati, ma cercherò di darvi i passaggi nel modo più semplice:

    Innanzitutto è necessario recarsi nel registro di sistema tramite il comando Regedit (da inserire nella barra di ricerca in basso su windows):

    Sulla sinistra dovreste trovare una serie di cartelle.

    Seguite quindi il percorso indicato:

    HKEY_LOCAL_MACHINE\SYSTEM\CurrentControlSet\Services\icssvc\Settings

    Raggiunta la cartella Settings, cliccando col tasto destro, dovrete aggiungere un nuovo Dword con la seguente configurazione:

    Nome: WifiMaxPeers

    Valore: Decimale, [numero di dispositivi] (Esempio: 10)

    A questo punto riavviate il pc e provate a sfruttare l’hotspot con più dispositivi.

    Attenzione però, qualora il numero superi una certa soglia l’hotspot potrebbe comportarsi in modo anomalo, spegnendosi.

  • Condividere la connessione cablata ad internet di un PC Windows tramite Hotspot

    Condividere la connessione cablata ad internet di un PC Windows tramite Hotspot

    Sui PC windows è possibile creare un hotspot per condividere la propria connessione ad internet con i dispositivi vicini. Così come per gli smartphone, il vostro PC è in grado di creare un punto di accesso per tutti i dispositivi che si connettono tramite Wi-fi.

    L’unico accorgimento è quello di sfruttare la rete cablata per connettersi e successivamente creare tramite il segnale wi-fi l’hotspot.

    Per avviare subito questa funzionalità bisogna recarsi in Impostazioni, cercare hotspot mobile e procedere con l’attivazione. Come notate, il nome SSID e la password per accedere alla rete sono preconfigurate e leggibili. Tale configurazione è modificabile a proprio piacimento.

    Nella attuale configurazione dell’hotspot è possibile connettere fino a 8 dispositivi contemporaneamente. Presto uscirà un nuovo articolo che vi mostra il modo di modificare tale limite consentendo a più dispositivi di potersi connettere contemporaneamente.

  • XNapper: Eseguire screenshot professionali rapidamente su MacOS

    XNapper: Eseguire screenshot professionali rapidamente su MacOS

    Esiste uno strumento molto interessante per effettuare rapidamente degli screenshot accattivanti, subito pronti da essere pubblicati all’interno dei social media o di un blog.

    Lo strumento ha una versione con licenza e una versione gratuita scaricabile dal sito ufficiale: XNapper.

    Il funzionamento è molto semplice, dopo aver scaricato l’ultima versione (quella beta se preferite) bisogna concedere i permessi per registrare lo schermo su Mac.

    A quel punto, basterà eseguire uno screenshot e vedrete che risultati.

    L’immagine di questo articolo è stata estratta tramite questo software.

  • Come risolvere “In attesa di connessione wifi per il download di un aggiornamento” su Android

    Come risolvere “In attesa di connessione wifi per il download di un aggiornamento” su Android

    Tra i problemi che possono presentarsi su dispositivi Android, uno di quelli più comuni impedisce l’aggiornamento delle app installate nel telefono.

    La motivazione potrebbe essere la seguente: ogni app da aggiornare rimane in attesa poiché Android dietro le quinte sta provando ad aggiornare una applicazione di sistema. Il problema non sempre si risolve nonostante la connessione diretta al segnale Wifi.

    Qual’è quindi il metodo risolutivo?

    La risoluzione non dipende dal modello del telefono ma esclusivamente dal fatto che si tratti ovviamente di un dispositivo Android.

    Dovete recarvi all’interno delle vostre applicazioni installate e di sistema, selezionare “Google Play Services” e proseguire aprendo i dettagli dell’app. Dopo di che, tramite i tre puntini in alto a destra o comunque un bottone presente nella finestra, disinstallate gli aggiornamenti.

    Questa operazione di fatti non compromette il funzionamento del dispositivo poichè i servizi di google play verranno di lì a poco riaggiornati. Sicuramente però il problema di cui sopra verrà risolto e potrete riprendere ad aggiornare le vostre app.

  • EveryThing: Ricerca rapida, l’alternativa migliore a Spotlight per Windows

    EveryThing: Ricerca rapida, l’alternativa migliore a Spotlight per Windows

    Everything è un software open source estremamente interessante poichè migliora considerevolmente l’esperienza di ricerca su Windows. Una della caratteristiche più ottimizzate su dispositivi Mac è proprio l’algoritmo di ricerca di nome Spotlight.

    Come è abbastanza noto a tutti, al momento Windows non sembra convincere molto nella fase di ricerca, in quanto spesso resta per parecchio tempo bloccata in attesa dei primi risultati.

    In aiuto ci viene questo programma, interamente gratuito, che ci aiuterà a trovare facilmente qualsiasi file all’interno del nostro dispositivo, a partire dalla estensione o dal nome del file.

    Se già lo conoscevate quale è il vostro feedback?